Mostra e Spettacolo di TuYA

TuYa

VENERDI’ 8 GIUGNO ospiteremo la Mostra Spettacolo di TuYa al Laboratorio Radici (Locandina)

  • Dalle ore 19:00 la MOSTRA dei maestri ceramisti Tury e Yaya di Arte tuia;
  • ore 20:30 Cena sociale (prenotazione al numero 349.4612197);
  • ore 21:30 “COME SE” Musica in poesia. Un viaggio di esplorazione nell’umano esistere fra temi sociali, visioni e sogni.

Vi aspettiamo!


Maggiori Informazioni:

TuYa – “Come se”
TuYa è un duo, chitarra e due voci, composto dalla coppia Tury e Yaya. Tury e Yaya sono una coppia legata affettivamente dall’88.
Artisti a tutto tondo si formano attraverso la musica, il teatro, l’arte espressiva applicandola in termini pedagogica in vari ambiti sociali.
Nel 2000 si trasferiscono da Milano in Calabria.
Nel 2008 nasce il progetto “COME SE”, dare melodia ai testi poetici in lingua italiana e dialettale calabrese su temi sociali ed argomenti che toccano l’umano esistere.
Da qualche anno girano in locali e teatri per comunicare visioni, passioni e sogni.
C’è ancora bisogno di emozioni, c’è ancora bisogno d poesia e se la poesia è accompagnata dalla musica, l’emozione diventa realtà.
L’emozione ha un nome, TuYa Turi e Yaya, sono loro, in due, a dare note alle parole, a farle vivere.
Testi poetici, quelli di TuYa, non canzoni scritte, ma testi loro e di autori differenti, perché poesia e musica si uniscano, perché donare la musica ad un testo significa ricercare e riuscire ad esprimere le parole, le visioni, rispettando il testo originale.
Un lavoro sul testo che ha consentito di creare dei brani originali, ognuno unico nel suo genere.
Come perle in una collana c’e un filo che collega un brano all’altro attraverso le parole che sviluppano il tema del brano successivo.
Musicalmente quello di TuYa non è un genere definito, ogni brano ha la sua specifica melodia ogni brano diventa così un viaggio che sorprende, un testo nuovo la cui musica fa sì che le parole appaiano per la prima volta, rivelino il loro mistero, si muovano nell’aria con il tono della scoperta, della profondità della loro essenza.
A volte tra le note ti rapisce una nenia, altre volte i testi crudi, che riprendono temi sociali ti lacerano lasciandoti senza fiato.
Le vibrazioni della loro musica entrano nell’anima poiché è ad essa che appartengono.

Dove hanno suonato

  • Teatro auditorium di Polistena
  • Blue Dahlia di Gioiosa Ionica
  • Frantoio delle idee Cinquefrondi
  • Teatro Primo Villa san Giovanni
  • Teatro Cilea Reggio Calabria
  • Festival 432 hz Siracusa
  • Birreria 34 Taurianova
  • Festival rigenerazione urbana Rosarno
  • C.s.o Cartella gallico (RC)
  • Circoli e piccole piazze

Quello che dicono di loro

“Ciò che sale dal mio cuore è questo. Una musica sciamanica che avvolge l ‘anima in un abbraccio nell’ascolto di messaggi, melodie nuove e antiche che si mescolano per emozionare. L‘ascolto di questa musica naturale è un atto d’amore verso noi stessi per far emergere le nostre emozioni, farle danzare, crescere ed evolvere verso la propria direzione.”
Mara M. 2016

“COME SE è confronto, riflessione, ricerca, dialogo con il pubblico e con noi stessi. é dar voce alle emozioni, alle vibrazioni, all’amore per quella semplicità che ormai è pura follia. TuYa regalano un momento in cui ci si può fermare a godere della pura bellezza, attraverso storie di tutti tradotte in melodia e che si possono vedere attraverso le loro voci e musiche. I testi dei brani TuYa cercano di andare all’essenza, arrivare all’anima costruendo una totale empatia con chi li ascolta.”
Gabriella P.

“Lavoro artiginale realizzato da due artigiani della musica e della parola, da cui scaturisce uno spettacolo molto originale che si può richiamare alla tradizione dei cantastorie. ogni pezzo, è il frutto di emozioni ed esperienze della propria vita o di quella di persone care, che si ha il piacere di condividere con amici e persone affini!”
Francesco B.

“Lui è Tury, Lei è Yaya ma per le mie orecchie sono “TuYa”. Perché non riesco a distinguere il graffio del suono della chitarra da quella melodica mistura di voci, da quella rabbia che mi fa stringere i pugni perché mi sento figlio arrabbiato non di questa né di quella ma Della Terra. Seduta su di una sedia le mura circondano solo il mio corpo, la musica regala leggerezza ai mattoni, al cemento, si librano nell’aria, mi rendono già libera. Intorno a me solo il vento, il suono di due voci apolidi potenti come la calma di un moderno Padre eterno, nella magia di un incontro che è destinato a fare più rumore quando intorno ci sarà il SILENZIO.”
Marina A.


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